Reincarnazione. Esattamente
qui in occidente ne sappiamo ancora molto poco di quest’argomento.
L’India, la madre della spiritualità, ha
per sua millenaria storia una cultura legata al concetto
di reincarnazione. Per gli indiani è un pensiero
condiviso da tutti. Anche in America, negli ultimi decenni
si è parlato molto di reincarnazione, libri e
film ci hanno affascino con questo meraviglioso argomento.
Ci attrae e lo temiamo. Vorremmo sapere, ma allo stesso
tempo abbiamo paura di lasciare le nostre certezze occidentali
e tradire la tradizione cattolica.
Ma realmente cos’è la Reincarnazione?
Alla nostra nascita, di solito, non abbiamo ricordi
delle vite precedenti. Secondo i Veda, “gli antichi
libri della conoscenza” indiani, la nostra Anima
risiede nel corpo, come noi possiamo indossare un cappotto.
Alla morte, l’Anima semplicemente si spoglia di
questo cappotto, del corpo materiale, per passare ad
una successiva incarnazione.
Fra un’incarnazione e l’altra, a seconda
del nostro karma (l’insieme delle azioni positive
e negative che abbiamo compiuto durante la nostra vita),
c’è un periodo di “transito”
in quelli che vengono chiamati i “piani della
consapevolezza”. Questo periodo può variare
a seconda dei meriti positivi o negativi, ed anche il
“luogo” varia in base a ciò che abbiamo
compiuto. Ovviamente il concetto di tempo nei piani
sottili è diverso da quello che abbiamo sulla
terra.
La spiegazione che ho appena dato è la più
essenziale e la più semplice possibile, ma la
“scienza della reincarnazione”, così
è chiamata dai ricercatori spirituali, è
davvero vasta e articolata. Il suo percorso si snoda
fra le grandi religioni, che concordano in alcuni punti
e differiscono o amplificano altri aspetti.
L’Induismo, il Buddismo, il Taoismo, sono forse
le religioni maggiormente conosciute per la loro cultura
e tradizione sulla reincarnazione. Molte altre religioni
e filosofie affrontano l’argomento.
Una cosa su cui concordano tutte le religioni è
che ci sono motivi seri ed importanti, che ci vanno
a tutelare, se alla nostra nascita non abbiamo ricordi
delle vite passate. Questo avviene perché altrimenti,
saremmo imbrigliati in questi ricordi e la nostra attuale
vita passerebbe in secondo piano.
Andare a riprendere dei ricordi di vite passate serve
per la nostra evoluzione, perché comprendere
ed acquisire l’insegnamento che arriva da un’altra
vita ci aiuta a vivere meglio il momento presente.
Ma non è detto che sia necessario.
La reincarnazione non è un gioco, non dobbiamo
avvicinarci a quest’argomento con superficialità,
mossi solo dalla curiosità. La curiosità
è la molla di ogni ricercatore, ma è importante
avere cautela, comprendere che certi eventi sono celati
nella nostra Anima da un velo temporale, perché
non siamo ancora pronti ad affrontali.
I maestri spirituali conoscono tutte le loro precedenti
incarnazioni: Sai Baba, Babaji,…. Questi Maestri,
per poter reggere tutte queste informazioni, hanno alle
spalle vite e vite di contemplazione, di misticismo,
di abnegazione alla ricerca spirituale.
Noi tutti stiamo imparando adesso il concetto d’immortalità
dell’Anima, abbiamo l’eternità davanti
a noi, non dobbiamo avere fretta di realizzare tutto
e subito, chi vi promette questo è un falso guru!
Attualmente ci sono molte cronache di reincarnazione,
casi che sono stati studiati da università di
tutto il mondo. Prevalentemente questi casi sono maggiori
in India, ma ce ne sono anche nel resto del mondo.
Sedute singole
di Regressione:
Sempre più spesso i bambini che nascono hanno
ricordi di vite precedenti (si parla anche di bambini
“indaco”). Questo perché siamo in
un periodo in cui le persone sono più pronte
ad accettare un concetto di Anima immortale.
Per cui se i vostri figli vi confidano queste visioni,
non sempre è fantasia e, soprattutto in base
ai legami karmici che abbiamo con i nostri familiari,
se abbiamo un figlio così non è a caso!
Personalmente il mio modo di lavorare con le regressioni
è molto legato alla comprensione da portare in
questa vita. Perciò, nelle sedute, si parte da
un tema di cui la persona mi vuole parlare, su cui desidera
avere chiarezza e, durante la regressione, emergono
immagini, parole, sensazioni che ci servono per comprendere
quel messaggio.
Molto spesso mi viene chiesto di fare una regressione
per comprendere il legame che lega una persona ad un’altra.
I nostri familiari, i nostri partner, il più
delle volte sono anime che abbiamo già incontrato
in altre vite ed il reincontrarci è dato da quello
che viene chiamato il pareggiamento karmico. Questo
vuol dire che noi abbiamo in un’altra vita avuto
un ruolo differente nei confronti di questa persona,
e in base a come ci siamo comportati, avremo da “scontare”
un karma positivo o negativo.
Ma la Luce Bianca è
saggia, il nostro ritrovarsi con quest’anima ha
in sé un insegnamento anche per noi, insegnamento
che serve per vivere la nostra missione personale.
Durante le sedute, aiuto le persone a vedere questo
collegamento, ed a livello energetico vi è uno
“scioglimento”. Ma questo lavoro energetico
è compiuto dalla Luce
Bianca e dobbiamo essere disposti a rimetterci in
discussione ed accettare il messaggio che arriva.
Personalmente ritengo che il karma si manifesti in modo
veramente unico da persona a persona. Il perché
del vissuto di una persona è diverso da quello
di un’altra.
Caso per caso, accompagno le persone con il massimo
rispetto per ciò che sentono e quello in cui
credono, nell’obiettivo di aiutarli a vivere meglio
il momento presente.
Mi è capitato anche di avere in seduta persone
che non credono alla reincarnazione, ma dopo la seduta
stavano meglio, sentivo che qualcosa era cambiato. La
Luce Bianca è
così saggia da portare direttamente la consapevolezza
alla coscienza della persona, oltre i suoi limiti.
Molti Maestri affermano che rifiutare un percorso di
comprensione e spiritualità, fa parte del karma
della persona. Le azioni negative compiute in altre
vite ci impediscono di capire l’importanza della
consapevolezza. Nel momento in cui il nostro karma è
stato “pagato”, sentiamo il desiderio di
avvicinarci alla comprensione. Questo è alzare
il velo di Maia, la grande illusione.
|